Il Natale storia e origini – Il Commercio
La magia del Natale tra storia e origini pagane
Il Natale è la festa più attesa dell’anno. Scopriamo quali sono le sue origini antichissime e le sue declinazioni cristiane, laiche e pagane.
«Ciò che di solito è un castigo, cioè il sacrificarsi per il prossimo, diventa luce, soddisfazione, beatitudine. Felici sono, leggeri come piume. Questo è il prodigio di Natale, sul quale non si scriverà mai abbastanza, da tanto è bello e misterioso».
Questo è lo stralcio di un lungo articolo scritto dal famoso scrittore e giornalista Dino Buzzati a proposito del Natale, che rende bene l’idea dell’atmosfera che si respira durante questo periodo.
Il Natale non è solo una festa è uno stato d’animo, un evento che si aspetta durante tutto l’anno.
Oltre ad essere una importante ricorrenza religiosa, anche se cristianamente parlando la Pasqua ha più importanza per il significato di Rinascita, il Natale ha una declinazione laica molto sentita e celebrata e anche una pagana dalla quale deriverebbero le origini stesse del Natale.
I cristiani iniziarono a festeggiare il giorno del Natale attorno al IV secolo d.C. ispirandosi a tradizioni e festività già esistenti ma cercando un significato nuovo per celebrare la nascita di Gesù il cui racconto ci è pervenuto attraverso i vangeli secondo Luca e Matteo.
Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio per i cristiani non è più infatti un Dio distante, ma è un’entità che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.
I Vangeli narrano l’annuncio dell’angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l’adorazione dei pastori, la visita dei Magi. La grotta, il bue e l’asino e i nomi dei Magi, si fanno risalire a tradizioni successive e ai racconti presenti in vangeli apocrifi.
Tra le origini pagane del Natale le più significative sono quelle legate al solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno che i Celti celebravano proprio il 25 dicembre. I Romani, nei giorni appena precedenti al Natale, erano soliti festeggiare i Saturnali, dedicati all’insediamento nel tempio di Saturno, il dio dell’agricoltura: per augurare un periodo di pace e prosperità, era usanza scambiarsi dei doni.
Dunque, il 25 dicembre non è la data reale della nascita di Gesù e non ci sono tracce di questa nei Vangeli.
Il primo riferimento al 25 dicembre si trova in uno scritto di Sant’Ippolito del 235 circa, il Commentario su Daniele: «La prima venuta di nostro Signore, quella nella carne, nel quale egli nacque a Betlemme, ebbe luogo otto giorni prima delle calende di gennaio, di mercoledì, nel quarantaduesimo anno di regno di Augusto» (IV, 23, 3).
Un’altro documento, la Depositio episcoporum (elenco liturgico contenuto nel Cronografo, il più antico calendario della Chiesa di Roma), attesta che tale celebrazione era già presente nel 336, anche se sembra che inizialmente la festività fosse celebrata solo nella Basilica di San Pietro.
Altri documenti ecclesiastici rinviano al 354, sotto il pontificato di Liberio, la prima apparizione del Natale in Occidente (come si attesta ancora nello stesso Cronografo). Nel 461 la scelta sarà ufficializzata da Papa Leone Magno.
Probabilmente la sua data venne fissata al 25 dicembre per sostituire la festa del Natalis Solis Invicti con la celebrazione della nascita di Cristo.
La Chiesa Orientale festeggiava la nascita di Cristo il 6 gennaio perché coincideva con l’originaria festa di Dioniso. Solo nel IV secolo d.C., quando il cristianesimo divenne religione ufficiale dell’Impero Romano, Papa Giulio I decise di far confluire le feste di origine popolare con la cristianità: nasce così il Natale come lo conosciamo. Molte delle tradizioni, come lo scambio dei doni, l’albero e il presepe, non sono di origine cristiana, ma pagana e solo in seguito hanno assunto questo carattere religioso, unendosi con altre feste di matrice cristiana come l’Epifania, che nasce originariamente come commemorazione del battesimo di Gesù. Il significato religioso attuale è però diverso: poiché rappresenta la fine del periodo natalizio e simboleggia l’avvento dei Re Magi che portano doni a Gesù Cristo.
La festa commemora la nascita di Gesù, ma inaugura anche un periodo di cambiamento e di rinnovamento, caratteristiche che si adattano perfettamente alla religione cristiana. Nell’antichità, la festa inaugurava la fine dell’anno e l’avvento di un nuovo periodo, in cui ci sarebbe stata serenità e prosperità. Nel mondo cristiano non è il passaggio dall’anno vecchio al nuovo, ma la nascita di Cristo stesso che porta e inaugura un nuovo tempo, un periodo di pace.
Soprattutto negli ultimi anni il Natale ha assunto anche una connotazione laica che ha scatenato numerose polemiche che si protraggono fino ai nostri giorni.
Il Natale infatti rappresenta un giorno di festa anche per i non cristiani, e assume significati diversi da quello strettamente religioso: una festa che fa leva sui valori della famiglia, della solidarietà, della socialità data dallo scambio dei regali dove la mitica figura di Babbo Natale è una delle colonne portanti della festività.
Una cosa è certa: oltre al suo significato religioso, il Natale ha assunto una enorme importanza in termini commerciali strettamente collegata all’usanza dello scambio di doni.
A livello statistico, infatti, il Natale è il periodo dell’anno in cui le famiglie spendono di più in assoluto in praticamente tutti i settori del commercio anche se negli ultimi anni, il comparto che ha registrato un’aumento repentino e molto significativo delle vendite sotto Natale è stato quello della tecnologia senza contare l’incremento nel settore della ristorazione e alberghiero per i pranzi, le cene e le vacanze di Natale in tutto il periodo interessato.
In Italia, anche dal punto di vista gastronomico, il Natale sembra avere il magico potere di far rivivere tradizioni culinarie ad esso dedicate in ogni Regione senza dimenticare il classico dei classici delle sfide dolciarie natalizie ovvero la scelta tra il panettone e il pandoro.
In molti si sono chiesti e continuano a chiedersi quale sia il significato più vero e profondo del Natale ma nessuno è mai riuscito a dare una risposta univoca e precisa.
Forse una risposta certa non esiste e la formula magica del Natale, come in un film o in un romanzo, rimarrà nascosta per sempre perché il Natale, oltre ad essere una festa, è soprattutto un momento di riflessione, magia e spiritualità.