PORRE REALMENTE AL CENTRO DELLA STRATEGIA NAZIONALE DI SVILUPPO IL TURISMO
Il Piano, già approvato dal Consiglio dei Ministri, non prevede risorse specifiche destinate alla sua realizzazione: pertanto, a partire dalla stesura del primo Documento di programmazione economica finanziaria e con i provvedimenti normativi immediatamente successivi, il nuovo Governo dovrà prevedere che venga data attuazione almeno alle seguenti linee di intervento:
a. incrementare la quota di deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali alle attività del turismo e del costo del lavoro stagionale dalle basi imponibili IRES e IRAP;
b. combattere l’abusivismo in tutte le componenti del settore, nel ricettivo, nella ristorazione, nell’intrattenimento nonché nell’esercizio delle professioni, applicando il principio “stesso mercato, stesse regole”;
c. rafforzare lo strumento del credito d’imposta – sperimentato in questi anni con i provvedimenti a favore della digitalizzazione e della riqualificazione – incrementando le risorse messe a disposizione, anche al fine di ampliare le tipologie di imprese della filiera turistica che ne possono fruire e superando il limite del “click day”;
d. colmare il vuoto normativo venutosi a creare in tema di concessioni demaniali ad uso turistico, soprattutto per le concessioni marittime, anche in conseguenza degli effetti del pronunciamento della Corte di Giustizia europea del luglio 2016.