Il Black Friday sfida i saldi di Gennaio
Non è una tradizione italiana eppure, come tante altre, sono ormai diversi anni che ha preso piede anche nel nostro Paese. Vista l’origine, ha un nome statunitense e nonostante ci sia la traduzione nostrana, anche noi continuiamo a chiamarlo con il termine inglese: Black Friday.
Difficile, ormai, trovare qualcuno che non sappia cosa sia: il ‘Venerdì Nero’, comunque, è una giornata di grandi sconti commerciali. La tradizione nasce negli Stati Uniti e cade, ovviamente, di venerdì: più precisamente, l’ultimo venerdì di novembre, dopo il Thanksgiving Day (Giorno del Ringraziamento). Viene definito ‘Black’ (nero) perché – o almeno così sembra dalle più numerose spiegazioni che ruotano attorno a esso – indica le interminabili file e le conseguenti resse (e risse!), con tanto di ingorghi nel traffico, fuori dai negozi. Un giorno nero, quindi, per gli operatori della strada: fu la Polizia di Philadelphia, tra gli anni ’50 e ’60, ad affibbiare, a questo venerdì, il colore. Ci sarebbero anche motivazioni più economiche, riferenti al mondo delle Borse: è un giorno particolare, infatti, per gli azionisti finanziari, per studiare gli andamenti dei consumatori. Ciò che conta, in particolar modo per gli Americani, è poter svaligiare la maggior parte dei negozi, soprattutto in vista dei regali di Natale.
In Italia, il Black Friday, ha cominciato a essere sentito qualche anno fa grazie ai siti di vendita online come Amazon, che propone sconti (anche dalle alte percentuali) temporanei: alcuni di essi è possibile sfruttarli tutto il giorno, altri solo in alcune fasce orarie. Se non c’è coda nei negozi, quindi, ce n’è davanti ai computer.
Ci si chiede, dunque: un Black Friday è utile anche per l’Italia? E, soprattutto, per una città come Vercelli?
«Non si può ridurre tutto a un ‘sì’ o a un ‘no’, in questo caso. Diciamo che sarebbe utile se durante il resto della settimana, del mese e dell’intero anno, ci fosse un andamento della clientela tale da permetterci un’intera giornata di grandi sconti”, sostiene Francesca Alessandro, titolare del negozio ‘Corso 31’ di Vercelli.
Ci sono giornate, e i miei colleghi potranno sicuramente confermare, in cui i clienti sono pochi e i guadagni vanno quindi di pari passo. Sarebbe un’ulteriore perdita se mettessi tutto il negozio in saldo specialmente, per quanto mi riguarda dato il settore abbigliamento, se scontassi la nuova collezione».
Non solo. Perché un eventuale Venerdì Nero “Andrebbe a contrastare con la normativa che vuole che non ci siano sconti un determinato numero di giorni prima dell’inizio dei saldi ufficiali, che cominciano a gennaio. Sarebbe necessario se proprio si vuole introdurre il “Black Friday”, lavorare anche su altri fronti: proporre, ad esempio, progetti in aiuto ai commercianti che portino poi al possibile sviluppo di iniziative come il Black Friday, senza che questi ultimi diventino più un danno.”