Dai Bicciolani alla mocetta – le squisitezze di Vercelli e del suo territorio
Questo articolo è dedicato ai turisti curiosi, pronti ad innamorarsi del nostro territorio. Perché innamorarsi di Vercelli? Semplice, Vercelli è un luogo ricco di storia, cultura, arte. Inoltre, la città è attorniata dalla spettacolare bellezza delle risaie, veri e propri quadri naturali, dove l’acqua si unisce al cielo, formando un grande panorama azzurro. Ma il vercellese va oltre le risaie. I nostri turisti curiosi potranno apprezzare il fascino mozzafiato del paesaggio montano della Valsesia, dominato dal Monte Rosa, e la bellezza bucolica delle colline che si estendono da Gattinara a Serravalle Sesia. Ma cosa potremmo proporre ai nostri visitatori per apprezzare la bontà della nostra terra?
Ancora più semplice…sicuramente un bel tour enogastronomico tra i luoghi più accattivanti della provincia. Dopo una colazione a base di Bicciolani (tipici biscotti vercellesi) per prima cosa potremmo cominciare con l’accompagnare i nostri amici ad una bella passeggiata per le risaie. Dopo aver ammirato il meraviglioso luccichio dell’acqua potremmo immergerci nella bontà assoluta della Panissa. La Panissa è il piatto vercellese per eccellenza, preparato, tra le altre cose, con riso (perlopiù Carnaroli ma ho conosciuti anche strenui sostenitori del Sant’Andrea), salam d’la duja (il delizioso salame sotto grasso tipico del luogo), fagioli (spesso si utilizza il fagiolo rosso di Saluggia, antichissima coltivazione del vercellese, detto anche “carne dei poveri”, ma anche il fagiolo di Villata, prelibato e saporito).
La Panissa è molto più di un risotto e per gli abitanti del vercellese costituisce un vero e proprio vessillo vicino al quale ritrovarsi. A questo punto, i nostri ospiti, estasiati dalla bontà della Panissa, saranno pronti per lasciare le risaie e visitare le cantine di Gattinara, luoghi di creazione di uno dei vini più pregiati d’Italia: il Gattinara. Esso è un vino DOCG la cui produzione è consentita esclusivamente nel territorio del comune di Gattinara ed utilizzando il vitigno nebbiolo, con l’aggiunta di una piccola percentuale di Bonarda o Vespolina. E’ un vino armonico, asciutto, dal colore rosso granato e dall’odore raffinato di viola. In genere si accompagna a carni rosse, arrosti, brasati, formaggi stagionati. Estasiati dal vino, i turisti potranno assaggiare anche il gustoso Risotto al Gattinara, preparato con l’aggiunto del vino omonimo.
Salutate le bellissime colline di Gattinara accompagneremo i visitatori a respirare l’aria pulita e profumata delle montagne della Valsesia. Essi apprezzeranno la ricchezza di sapori dei Capunèt (involtini con foglie di verza o indivia con un ripieno di mortadella, prezzemolo, aglio, cipolla e pane ammollato nel latte, il tutto brasato in burro, brodo e vino bianco) e la forza e la sostanza della Polenta Concia.
Impazziranno per la Toma valsesiana, per le patate masarai e per le numerose tipologie di salumi (straccetti, mocetta, coscia di camoscio e chi più ne ha più ne metta). Insomma, al termine del tour enogastronomico i nostri turisti saranno sicuramente innamorati della provincia vercellese, apprezzandola per la varietà dei paesaggi, delle tradizioni e delle gustose prelibatezze del territorio.