I dolci di Halloween, tradizione popolare o trovata commerciale?
Di antiche origini celtiche, la festività di Halloween è stata importata in Italia dalla tradizione statunitense. Da oltre oceano deriva infatti l’usanza di travestirsi da mostri nella notte compresa tra il 31 Ottobre e il 1 Novembre e vagare per le città in cerca di dolciumi, recitando la tipica frase ricattatoria “trick or treat”, da noi tradotta in “dolcetto o scherzetto”.
In Italia la notte di Halloween corrisponde alla Festa di Ognissanti, di origine cattolica, dedicata più al ricordo dei defunti che ad un vero e proprio festeggiamento. L’usanza italiana di visitare i cimiteri nella mattina del primo Novembre poco ha a che fare con il trionfo di costumi carnevaleschi, maschere mostruose e dolci colorati che derivano dalla moda USA. Un richiamo alla tavola nella nostra tradizione consiste nell’imbandire la tavola con vino e castagne, destinati però alla visita notturna degli spiriti, che potevano ristorarsi durante il girovagare notturno nelle case dei propri familiari. L’unica nota dolce consisteva nella preparazione delle “ossa dei morti”, biscotti semplici a base di farina, uova e zucchero, talvolta con l’aggiunta di mandorle, nocciole o frutta secca, dalla forma irregolare e dalla consistenza piuttosto dura, da cui forse deriva il nome.
Da castagne e biscotti alla zucche il passo non è poi così lungo: in poco più di dieci anni abbiamo visto trasformarsi completamente questa usanza, che ha assunto sempre più i tratti celebrativi dell’occulto e del macabro. La diabolica zucca intagliata chiamata Jack O’ Lantern, dal nome di un peccatore irlandese che fece un patto con il diavolo, dannando in eterno la sua anima, è il simbolo di Halloween per eccellenza.
Da qui hanno preso forma tutta una serie di leccornie, dai più classici biscotti e pastefrolle, fino a vere e proprie ricette preparate in occasione della cena di Halloween. Tra i più cliccati sul web ci sono ovviamente i dolci, come la torta di zucca di Giallo Zafferano, un tipico dolce autunnale rivisitato, in cui si crea una ragnatela di pastafrolla sulla superficie. Anche le tartellette dolci di Jack ‘O Lantern, sempre sullo stesso sito, utilizzano la zucca per creare simpatiche crostatine a base di zucca e zenzero.
Il blog di Mysia punta invece su ricette della tradizione anglosassone, come la “pumpkin pie”, una ricetta tipica del giorno del ringraziamento, farcita con crema di zucca aromatizzata alle spezie, come noce moscata, cannella, chiodi di garofano e zenzero. Solitamente non presenta una crosta superiore ma viene spesso decorata con panna montata. Anche le mele caramellate sono tra le ricette di halloween più realizzate, nate in America nel 1908, grazie all’esperimento di William W. Kolb, un produttore di caramelle che in realtà stava cercando idee per nuove ricette natalizie a base di caramello rosso all’aroma di cannella.
E poi ancora cupcakes a forma di ragno, gufi di muffin, con occhi spalancati che vi seguono nel buio, cake-pops che ricordano teschi e macabri brownies a forma di bara, tutte ricette di contaminazione anglosassone, come suggerisce il nome. Lei TV insegna a preparare questi dolci in pochi semplici passaggi, perché si sa che il divertimento è soprattutto per i bambini: così anche le mamme meno devote alla cucina possono trascorrere un simpatico pomeriggio in compagnia dei propri figli e con le mani in pasta.
Se invece preferite seguire le orme della tradizione italiana, vi consiglio di provare il “pan dei morti”, un dolce tipico della Toscana, sempre a base di farina, uova e frutta secca, ma con l’aggiunta di goloso cacao e vino liquoroso, dalla consistenza morbida e dal sapore piacevolmente speziato.
Ecco come preparare il pan dei morti dalla ricetta di Giallo Zafferano.
Ingredienti per circa 16 pezzi
- 6 albumi d’uovo
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- Noce moscata da grattugiare (quanto basta)
- 120 gr di fichi secchi
- 100 ml di vino liquoroso (Vin santo)
- 100 gr di biscotti secchi
- 100 gr di amaretti
- 250 gr di farina 00
- 120 gr di mandorle
- 300 gr di zucchero
- 50 gr di cacao amaro in polvere
- 120 gr di uvetta
- 10 gr di lievito in polvere per dolci
- 300 gr di savoiardi
- zucchero a velo per cospargere i biscotti (quanto basta)
Preparazione
Per preparare il pan dei morti iniziate mettendo in ammollo le uvette in una ciotolina piena d’acqua, quindi ponete nella tazza di un mixer biscotti secchi, amaretti e savoiardi. Azionate l’apparecchio, riducete il tutto in briciole finissime e trasferite il composto in una terrina capiente. Nello stesso mixer mettete ora le mandorle (in alternativa potete usare pinoli o nocciole) e riducetele in farina, quindi unitele ai biscotti tritati. Ora passate anche i fichi secchi nel mixer e aggiungeteli nella terrina. Unite a questi ingredienti lo zucchero semolato, la farina, il cacao, un pizzico di noce moscata e la cannella. A questo punto scolate e strizzate per bene l’uvetta e unitela al composto, aggiungete il lievito, il vin santo a filo e gli albumi. Cominciate ad amalgamare tutti gli ingredienti con le mani e, quando il composto sarà sufficientemente compatto, trasferitelo su una spianatoia infarinata e lavoratelo con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo e abbastanza consistente. Formate un panetto e dividetelo a fette da 90-100 gr l’una. Modellate i vari pezzi in modo da conferire loro una forma piuttosto bassa (1 cm) e affusolata, della lunghezza di circa 12 -15 cm e della larghezza di 5-6 cm. Ricoprite una leccarda o una teglia con della carta da forno e sistemateci i vostri pan dei morti, distanziandoli di qualche cm l’uno dall’altro. Fate cuocere i biscotti in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti, quindi sfornateli, spolverizzate con lo zucchero a velo e lasciateli raffreddare. Servite il pan dei morti solo dopo averlo lasciato riposare per almeno due giorni. Conservate il pan dei morti per 4 -5 giorni ben chiuso in una scatola di latta.
Con questa ricetta potrete salvare “capra e cavoli”, rendendo onore alla tradizione culinaria italiana e alla festività religiosa di Ognissanti, senza farvi trovare impreparati di fronte alla probabile visita di piccoli ma simpatici mostricciattoli, che vi disarmeranno chiedendovi: “Dolcetto o scherzetto?”
AUTORE Valentina Masotti – Blog Ricette e Racconti di Riso