PANDORO vs PANETTONE: derby d’Italia a Natale
La pasta soffice e i piccoli diademi colorati incastrati in essa, tutto sapientemente lavorato da mani artigiane che, di ogni creazione, fanno un capolavoro. È pura arte, il panettone: e, come ogni forma artistica, impossibile dargli un’età. Negli anni, tanti, ha subìto numerose trasformazioni, viaggiando tra un periodo storico e l’altro, tra palati che lo desideravano in un modo e altri che ne cambiavano i connotati a loro gusto e piacimento. Ha mantenuto, però, intatta la sua identità e, forte del suo essere, continua a presenziare tra le scelte culinarie natalizie e a vincere la partita con il cugino pandoro.
Brevi cenni storici
Come dicevamo, impossibile dare un’età al panettone: o meglio, al panaton, come lo chiamano i milanesi, detentori della sua origine. È, infatti, un dolce tipicamente lombardo ma ampiamente diffuso in tutta Italia e attorno al quale girano infinite leggende sulla sua nascita.
Acqua, farina, burro, tuorlo delle uova, zucchero, latte, vaniglia e lieviti per l’impasto. E poi frutta candita, scorzette di arancio e cedro in parti uguali e uvetta. È la ricetta del panetton candìo.
Nient’altro che pane morbido, invece, per il pandoro: la sua terra madre è il Veneto, anche se, per alcuni, le origini della ricetta sono da ricercare nell’antica Roma; altre storie, invece, raccontano del ‘pane de oro’ che veniva servito sulle tavole dei nobili veneziani nel XIII secolo. Il pandoro non ha, al suo interno, canditi o frutta secca: viene però spesso accompagnato da crema pasticcera, al mascarpone o al cioccolato, che fanno da contorno alla fetta morbida e ricoperta di zucchero a velo.
I Vip: Very Important Panettoni
Tra i più conosciuti c’è quello di Iginio Massari. Poi, la pasticceria veneta Perbellini. Si arriva poi a Cittadella nel panificio Trentin, si passa nella pasticceria Busato a Isola della Scala e si finisce alla pasticceria Tomnasi di Verona (sì, il Veneto continua a farla da padrona). E ancora, l’Antico Forno Roscioli di Roma, che ha anche la vendita online. Un salto, infine, al sud Italia, in Campania, nella pasticceria agricola Cilentana (a Piaggine) e nella Sal De Riso (a Minori).
Pandoro o panettone?
L’eterna sfida. Sembra, visti i dati di vendita a livello nazionale, che gli italiani preferiscano il panettone (con buona pace del Veneto, che in questo caso non guadagna la vittoria): anche a Vercelli si preferisce il panettone, così dicono due delle pasticcerie più frequentate in città, Follis e Taverna e Tarnuzzer. Nonostante la grande distribuzione si stia aseguando alle richieste dei clienti, che cercano anche panettoni e pandori vegani o senza glutine, le pasticcerie rimangono fedeli all’originale ricetta.
” A esser sinceri, non ci hanno mai nemmeno chiesto rivisitazioni. E, si – confermano da Taverna Tarnuzzer – il panettone continua a essere il preferito”.
Rivisitazioni che troviamo da Follis: il panettone al marron glacè, all’ananas, al triplo cioccolato.
Per la dieta ci si rivede a gennaio (quando sono terminati anche gli avanzi, ovviamente). Ora è tempo di scegliere il nostro preferito.