#Storiedistrade: via Cavour, una delle principali vie vercellesi
La sua storia e alcune curiosità
Via Camillo Benso Conte di Cavour non è semplicemente la via che collega l’artistica piazza Cavour, l’ex foro romano vercellese, con il celebre corso Libertà. La strada fin dal Medioevo ha assunto un ruolo importante per la città.
Negli ultimi anni del ‘700, durante la prima occupazione francese, era chiamata “via della Concordia” ma prima di assumere il nome odierno si chiama via san Tommaso poiché lungo la strada sorgeva la parrocchia di San Tommaso. Nel 1820 la Chiesa è stata sconsacrata e il Comune ha trasferito il Corpo della Guardia proprio al suo posto. Attualmente l’edificio è di proprietà della Biverbanca. Gli unici ricordi della Chiesa erano due colonne di stile dorico che poi vennero tolte e utilizzate per scopo privato da una famiglia nobile. Successivamente la via è stata dedicata, come la vicina piazza, a Cavour. Un riconoscimento al politico dell’800 grazie al quale furono realizzate molte opere di costruzione nel vercellese.
Dal 1895, nella facciata sinistra dell’edificio dove un tempo era ubicata la Chiesa di san Tommaso, si trovano il busto in bronzo opera di Francesco Porzio e una targa che ricordano il più famoso pittore vercellese ovvero Gian Antonio Bazzi detto Il Sodoma. L’artista rappresenta uno dei massimi esponenti del Rinascimento, ma per molti critici d’arte è il precursore del manierismo. Le sue opere principali sono esposte alla Galleria degli Uffizi di Firenze e alla National Gallery di Londra. La figura già molto originale del pittore per via della sua personalità è incorniciata da molte leggende sulle sue avventure che vengono narrate da secoli.
Due note particolari della storia della celebre via Cavour risalgono a molti secoli fa. La più recente risale al 1600, in quei tempi era situata lungo la via una tra le prime tre “beccarie” della città mentre l’altra nota storica riguarda la storia dell’edificio chiamato “Casa deli Elefanti” perchè nel lontano 800 sostarono sotto i portici dell’edificio due elefanti di prorietà dell’imperatore Carlo Magno. Il figlio di Pipino il Breve passava da Vercelli perchè faceva ritorno da Roma dove nel Natale dell’800 fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da Leone III.
Per i Vercellesi è una tradizione fermarsi lungo la via e dialogare con le molte persone che si dirigono verso la Piazza o il Corso Libertà, la sua posizione le permette di essere uno dei posti più frequentati della città. Inoltre via Cavour intercetta via Nigra.In questo incrocio una volta si trovava il Colossal Cinema Ideal poi chiamato Cinema Centrale, la cui entrata era abbellita da una scultura in stile liberty ad opera di Attilio Gartman con soggetto una donna che si librava nell’aria coperta da soli veli.
Oltre a essere un luogo di tradizione è anche uno dei posti principali in cui vive il commercio cittadino, già anticamente via Cavour era sede di particolari botteghe ovvero dei celebri ombrellai. Secondo la tradizione la loro fortuna derivava dalla Sacra Sindone. L’effige della celebre reliquia si trovava dove oggi sorge un bar. L’effige sorgeva in questa via perchè vi era l’abitazione del canonico Costa divenuto famoso per aver salvato il sacro sudario dai Francesi nel 1553.
Una delle particolarità di via Cavour è la convivenza tra edifici moderni e storici. Arrivando da corso Libertà sulla sinistra si notano alcuni edifici costruiti intorno alla fine del 1800 mentre sulla destra si trovano alcuni palazzi moderni. È molto suggestivo il muro composto da mattoni marroni scrostati infondo alla via, proprio a pochi passi da Piazza Cavour, che rende ancora più pittoresca la favolosa visuale.
In via Cavour e nelle zone limitrofe del centro storico al martedì e il venerdì si svolge il tradizionale mercato. Da alcuni anni è chiusa al traffico e non solamente nei giorni di mercato.
Visita: Via Cavour – Vercelli