#Storiedistrade: Contrade di Varallo

Una passeggiata tra le contrade storiche di Varallo.
Il rumore delle scarpe sui lastroni di pietra del centro storico, intervallati dai ciottoli, fa spazio ai ricordi o all’immaginazione. Un borgo medievale, il cuore pulsante di botteghe e artigiani che si districano tra le varie contrade.
Il centro simbolico delle famose contrade è riscontrabile nella piazzetta dove un tempo sorgeva Palazzo Pretorio del Pubblico, fulcro del potere giudiziario e delle carceri; attorno a lui la sua arteria pulsante: il Vecchio Borgo. Da qui iniziano le contrade storiche, sede di botteghe e crocevia di storia e di storie.
Camminando tra quelle strade prende spazio l’immaginazione: le targhe affisse sui muri riportano i nomi delle contrade storiche, le quali conservano i nomi dei prodotti locali venduti un tempo nelle botteghe. Semplici quanto antichi gli appellativi: contrada del burro, del vino, della tela. Inoltrandosi tra le strette vie, si farà un vero e proprio salto indietro nel tempo, soffermandosi tra una bottega d’artigianato tipico valsesiano e numerosi laboratori artistici, scoprendo in questo modo il profondo legame con le tradizioni.
Per importanza e longevità, quella maestra o dei mercanti, è la prima delle contrade; essa esiste da più di un millennio ed è rimasta praticamente tale fino ad oggi. Il nome deriva dal fatto che la strada era la più usata per i piccoli commerci provenienti dal Milanese, portava al “Pontem Varade” verso la valle e i valichi che conducevano in Francia. Contrada dei Mercanti non era l’unico nome affibbiatogli, infatti veniva spesso chiamata anche contrada del burro, grazie al mercato che vi si teneva.
“Pontem Varade”
A monte della via principale ci si imbatte nella contrada del fieno, denominata successivamente come del vino. Questo tratto ospitava le case di alcune famiglie più in vista di Varallo, e proprio qui si possono ancora ammirare alcuni tra i più bei palazzi.
Nel catasto del Settecento esisteva la corte del grano, una contrada che si incontra scendendo verso il maestoso ponte e composta per la maggior parte da piccole proprietà con stalle e dipendenze, oltre che a graziose case con piccoli balconcini e finestre a oblò.
Immergendosi tra queste piccole viuzze si incontrerà via Don Maio, un tempo chiamata la contrada dei nobili, i tre palazzi che fanno da sfondo sono tutti appartenuti a importanti famiglie valsesiane.
Proseguendo tra le strette vie si possono notare le botteghe che tutt’oggi rendono omaggio alle contrade, nell’aria si respira la storia e si sentono le parole in dialetto. È facile scambiare due chiacchiere con gli abitanti, i bottegai, o con coloro i quali vogliono riportare in auge i “loro” luoghi, vale a dire i membri dell’associazione Vecchie Contrade, sempre pronti a raccontare qualche storia o leggenda, perché la Valsesia trasuda di miti e storie che vengono tramandate di generazione in generazione.
È affascinante lasciarsi trasportare tra un racconto di fate e folletti che popolano i boschi attigui, innamorarsi delle botteghe e, viaggiare nella storia, passeggiando tra le contrade storiche.
Visita: le contrade di Varallo su Google Street View.